
L’autismo è una condizione complessa che, talvolta, può essere individuata in età precocissima. Quando scrivo in età precoce intendo riferirmi a quei piccoli che potremmo definire bebè. Già nei primi mesi di vita, infatti, si possono reperire dei segni e sintomi che lungi dall’essere letti come elementi diagnostici, possono essere letti come campanelli d’allarme.
È molto importante, quando vi sono dei dubbi, iniziare da un’anamnesi curata e dettagliata: la genetica ha un peso importante nella neurodiversità!
Inoltre la ricerca scientifica evidenzia anche quanto le esperienze di dolore possano incidere in quello che potremmo definire cocktail dell’autismo in cui è necessario che vi siano più ingredienti.
Cosa notare nei neonati a rischio autismo?
Oltre a svolgere una buona anamnesi, è importante osservare la corporeità del piccolo (troppo rigido, o al contrario ipotonico?), che utilizzo fa dello sguardo e del contatto visivo.
Mi è capitato di imbattermi in piccolissimi che in maniera attiva evitavano di incontrare lo sguardo dell’altro familiare, provocandone frustrazione e sconforto.
È importante anche notare se il piccolo si offre in una serie di giochi come il cucù oppure il farsi mordicchiare delle parti del corpo, queste ultime sono interazioni giocose tipiche dei primi mesi di vita. Pertanto quando ci arrivano dei bambini piccoli, di pochi mesi è estremamente importante notare che interazioni di gioco riescono a stabilire con gli adulti di riferimento.
Uno sguardo importante va dedicato alle gestualità del piccolo: che gesti usa? Usa gesti adeguati alle situazioni? Riesce ad imitare chi gli sta intorno?
I comportamenti da verificare, qualora vi dovessero essere dei dubbi oppure vi sono fratelli/sorelle autistici, sono svariati e vale la pena rivolgersi ad un professionista. Quelli accennati sono solo una parte! è sempre bene tenere presente che sono differenti gli aspetti che devono risultare compromessi per attivare in noi i campanelli di allarme in quanto i bambini hanno traiettorie di sviluppo completamente differenti tra loro: c’è chi sarà precoce, chi sarà più lento, chi sarà “nella norma”.
Si può entrare in contatto con la SEZIONE BEBE’ OISMA al 3203161748 o scrivere una mail a info@oisma.it